Dicembre 2013

Perchè muoiono i neuroni con l’Alzheimer (clicca qui per leggere)

Il farmaco spazzino delle cellule che provocano l’Alzheimer (clicca qui per leggere)

 Alzheimer e variante genetica (clicca qui per leggere)

Partiti e non profit (clicca qui per leggere)

Alzheimer: la poesia può accendere i ricordi (clicca qui per leggere)

Nuovo metodo di diagnosi per l’Alzheimer (clicca qui per leggere)

Progetti di ricerca dell’UE (clicca qui per leggere)

Ricerca contro il Parkinson (clicca qui per leggere)

Novembre 2013

Giornata nazionale del Parkinson (clicca per leggere)

Cure primarie, Legge Balduzzi (clicca qui per leggere)

Legge di stabilità (clicca qui per leggere)

Allarme per Alzheimer (clicca qui per leggere)

Calci e schiaffi in una casa di riposo (clicca qui per leggere)

Sport in età avanzata contro l’invecchiamento (clicca qui per leggere)

Legge di stabilità (clicca qui per leggere)

Alzheimer e degenerazione maculare (clicca qui per leggere)

L’Agenzia Italiana del Farmaco attiverà a partire dal primo dicembre 2013 una linea telefonica (clicca qui per leggere)

Chiuse 18 strutture per disabili (clicca qui per leggere)

Bibite a doppio taglio (clicca qui per leggere)

Siracusa: ritrovato l’anziano malato di Alzheimer (clicca qui per leggere)

Ottobre 2013

Alzheimer: segni visibili anni prima (clicca qui per leggere)

Settembre 2013

Il resveratrolo contro Alzheimer, Parkinson e Huntington (clicca qui per leggere)

Alzheimer: descritto l’anello mancante che innesca (clicca qui per leggere)

Parkinson, la cura possibile arriva dal fegato (clicca qui per leggere)

Anziani, perchè perdono la memoria (clicca qui per leggere)

L’Alzheimer sbanca il botteghino (clicca qui per leggere)

Agosto 2013

Ferro tra le cause dell’Alzheimer (clicca qui per leggere)

Rame responsabile dell’insorgere dell’Alzheimer? (clicca qui per leggere)

Parkinson: la cura da una crema antirughe (clicca qui per leggere)

Scoperta la prima “spia” che indica il rischio Alzheimer (clicca qui per leggere)

Neuroni per orientarsi in ambienti ignoti (clicca qui per leggere)

Accreditamenti (clicca qui per leggere)

Kaspa, primo cane anti-Alzheimer (clicca qui per leggere)

Luglio 2013

Pensione: andarci più tardi riduce il rischio di demenza e Alzheimer (clicca qui per leggere)

L’epilessia preannuncia l’Alzheimer?

(clicca qui per leggere)

L’Alzheimer non dimentica il diabete (clicca qui per leggere)

Alzheimer è correlato a problemi vascolari nel cervello (clicca qui per leggere)

Anziani più forti di una volta (clicca qui per leggere)

Non lo sanno ma rischiano l’Alzheimer (clicca qui per leggere)

Arriva il test per sapere se siete affetti da Alzheimer: basta un prelievo di pelle (clicca qui per leggere)

Alzheimer ed Escherichia Coli (clicca qui per leggere)

Assegni familiari (clicca qui per leggere)

Alzheimer ed effetti inaspettati dei farmaci (clicca qui per leggere)

Giugno 2013

Associazione Neurothon  (clicca per leggere)

Adotta una cellula (clicca per leggere)

Alzheimer: un nuovo esame del sangue per rilevarlo (clicca per leggere)

Ridurre il tempo tra la ricerca medica e la terapia (clicca per leggere)

Arriva il tracciante per l’Alzheimer (clicca per leggere)

Una nuova speranza grazie a un vaccino per l’Alzheimer (clicca per leggere)

Curare l’Alzheimer e pure il cuore (clicca per leggere)

Alzheimer, scoperto il ‘passo scatenante’. L’intervista (clicca per leggere)

In corso un’importante sperimentazione clinica sul morbo di Alzheimer (clicca per leggere)

Maggio 2013

Apnea notturna (clicca per leggere)

Linee guida  

Parkinson. Dall’Iss la linea guida aggiornata sulla malattia (clicca per leggere) 

Parkinson: “Attenzione non colpisce solo gli anziani” (clicca per leggere)

Pesticidi alleati del Parkinson  (clicca per leggere)

Settimana di sensibilizzazione sulla demenza (clicca per leggere)

Febbraio 2013
 
– TESTATO UN NUOVO FARMACO

Speranze da un trattamento dell’Alzheimer già dalle prime fasi

Scienziati testa un nuovo farmaco che sarebbe in grado di fermare la progressione della malattia di Alzheimer 

Scienziati testano un nuovo farmaco che potrebbe fermare la progressione della malattia di Alzheimer intervenendo fin dalle prime fasi, impendendo la compromissione grave delle facoltà mentali del malato. I risultati nello studio inziale sugli effetti di un nuovo farmaco contro la malattia di Alzheimer, sono incoraggianti, e promettono di poter intervenire tempestivamente per fermare la progressione della malattia nei pazienti colpiti. In questo modo è possibile impedire che le facoltà mentali siano compromesse in modo grave e irreversibile. Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati su PLoS ONE, è stato condotto su modello animale dal dottor David Allsop, professore di neuroscienze, e colleghi dell’Università di Lancaster. Nei test, eseguiti con il nuovo farmaco, si è scoperto che questo era in grado di ridurre di un terzo il numero di placche amiloidi nel cervello – un noto biomarcatore indicativo della presenza della malattia di Alzheimer. Al tempo stesso, il farmaco ha favorito il raddoppio nel numero di nuove cellule nervose nell’ippocampo, la regione del cervello associata con la memoria – una delle funzioni a essere più duramente colpita dall’Alzheimer. «Molte persone che hanno lievi problemi di memoria possono tuttavia continuare a sviluppare la malattia, perché queste placche senili [amiloidi] iniziano a formarsi anni prima che i sintomi si manifestino – ha spiegato Allsop al Telgraph – L’obiettivo finale è quello di somministrare il farmaco in questa fase e fermare altri danni al cervello, prima che sia troppo tardi». Come accennato, sono proprio le placche amiloidi, e la loro più o meno elevata presenza, a essere associate con il morbo di Alzheimer. Tuttavia, è ancora oggetto di discussione se l’effettiva rimozione di queste possa migliorare in modo significativo i sintomi, o se nel momento in cui si formano il danno sia già stato fatto, e quindi vi sia poco da fare. Sebbene dunque il dibattito sia ancora aperto, i risultati ottenuti dai ricercatori britannici fanno ben sperare di poter avere presto un farmaco che sia attivo nel fermare la progressione della malattia. Come sempre, tuttavia, saranno necessari altri approfonditi studi clinici sull’uomo per poter proseguire su questa promettente strada.