L’unica arma contro l’Alzheimer e altre forme di demenza!

Negli ultimi anni si sente tanto parlare di riabilitazione cognitiva ma di cosa si tratta?

 

Facciamo un po’ di chiarezza!

Distinguiamo fra 3 tipi di interventi cognitivi:

1. La stimolazione cognitiva è un’attività di gruppo che favorisce l’utilizzo delle funzioni residue nella persona con demenza. L’obiettivo è quello di migliorare il funzionamento cognitivo e sociale generale attraverso, ad esempio, la discussione di eventi presenti e passati o laboratori di scrittura creativa, giochi di parole, giochi con i numeri, attività pratiche. Ciò sostenendo l’autostima  della persona e partendo dall’assunto di base che le funzioni cognitive (memoria, attenzione, linguaggio etc.) non vengono mai utilizzate da sole.

Benefici: miglioramento della cognizione, della comunicazione, dell’interazione.

2. Il training cognitivo è un’attività individuale o di gruppo, nella quale si lavora su un insieme di compiti standard che rinviano a specifiche funzioni cognitive ( memoria, problem solving, attenzione, funzioni esecutive).
L’obiettivo è quello di migliorare le funzioni cognitive specifiche partendo dal presupposto che l’esercizio regolare può migliorare, o almeno conservare, la funzione specifica, al di fuori del contesto di training.

Benefici: rallentamento del deterioramento cognitivo agendo sulle singole funzioni cognitive, sull’umore e il funzionamento quotidiano.

3. La riabilitazione cognitiva è un insieme di interventi individuali i cui obiettivi sono selezionati in collaborazione con i familiari, tenendo conto dell’evolversi della patologia. L’obiettivo è quello di migliorare il funzionamento nella vita di tutti i giorni, sviluppando strategie per compensare i deficit, considerato che la demenza impatti sulla sfera biologica, psicologica e sociale e occorra intervenire sulle difficoltà più rilevanti per il paziente e i suoi familiari.

Benefici: riapprendimento di abilità personalmente rilevanti per la vita di tutti i giorni, utilizzando strategie compensative in modo da lavorare sulle capacità residue della persona.

RICHIEDI UNA PROVA PER TE O IL TUO CARO

INVIA UN MESSAGGIO

Bibliografia

Adattato da: CLARE, L. WOODS, R.T., 2004. Cognitive training  and cognitive rehabilitation for people with early-stage Alzheimer’s disease : A review

Le linee guida internazionali (NICE guidelines, National Institute for Health and Care Excellence, 2018) “Dementia: assessment, management and support  for people living with dementia and their carers (2018)” indicano come opportuni:

1.4 Interventi per promuovere la cognizione, l’indipendenza e il benessere
1.4.1 Offrire una gamma di attività per promuovere il benessere, basate sulle preferenze della persona.
1.4.2 Offrire  stimolazione cognitiva di gruppo a persone con demenza da lieve a moderata.
1.4.3 Considerare la  terapia di reminescenza di gruppo per persone con demenza da lieve a moderata.
1.4.4 Considerare la riabilitazione cognitiva o la terapia occupazionale per sostenere le abilità funzionali in persone con demenza da lieve a moderata.
1.4.7 Non offrire training cognitivo per trattare la malattia d’Alzheimer da lieve a moderata.

Le linee “linee di indirizzo nazionali sui percorsi diagnostico  terapeutici assistenziali (pdta) per le demenze” Tavolo di monitoraggio dell’ implementazione del Piano Nazionale per le Demenze (PND), 2017) indicano che:

Sono da prevedersi interventi riabilitativi o riattivativi, svolti in ambito territoriale e non, rivolti a persone con disturbo cognitivo e demenza con finalità di recupero, mantenimento e, ove possibile, potenziamento delle abilità cognitivo comportamentali, psicosociali e funzionali residue.
I trattamenti, orientati dalla valutazione multidimensionale e declinati secondo il grado di gravità della malattia, sono finalizzati al raggiungimento e/o mantenimento del più elevato livello di autonomia possibile e al miglioramento della qualità della vita delle persone affette da demenza e delle loro famiglie.

Inoltre sul piano regionale (DECRETO n. 52 del 29/05/2015, Bollettino Ufficiale della Regione Campania) le “indicazioni operative per la prevenzione, la diagnosi, la cura e la presa in carico delle persone con demenza (2015)” ricordano che:

La riabilitazione cognitiva va impiegata il più precocemente possibile e costantemente in tutte le fasi della malattia con differenti modalità per ottenere la maggiore efficacia possibile. Pertanto è raccomandata in tutti i pazienti affetti da demenza.
L’obiettivo di tale trattamento è stabilizzare il deficit cognitivo e consentire un progressivo processo di adattamento, da parte del paziente e della sua famiglia, a nuove condizioni, mantenendo il più a lungo possibile le abilità residue.
In questo modo pur non riuscendo a guarire il paziente, può curarlo rallentandone il peggioramento, allungando la sua vita e migliorandone la qualità e stabilendo una profonda alleanza terapeutica.