Il Personale dell’A.I.M.A. così lo ha definito. Ci innamorammo
subito! Il nostro Amore ebbe la meglio tra mille ostacoli. La
Famiglia che abbiamo formato è stata bellissima anche se le
prove non ci sono mancate; ne siamo sempre usciti fortificati,
grazie a quella formazione cristiana che entrambi ci portavamo
come bagaglio di vita. Antonio è sempre stato di carattere molto
dolce, comprensivo, aperto al dialogo… con lui mi sono sempre
sentita al sicuro!
Avevamo l’abitudine di “raccontarci” sentendoci parte l’uno dell’altro….
Poi questi 40 anni così trascorsi quando eravamo pronti a raccogliere
e a dare ancora tanto a chi veniva dopo di noi, tutto si è
cancellato con un colpo di spugna!
Chi è Antonio? Non lo so! Di lui non c’è più niente! Sembrava
una normalissima depressione post-pensione. Il dimenticare le
cose lo spaventava tantissimo, procurandogli un’ansia indicibile.
Lui, un perfettino per natura che aveva sempre occupato posti di
rilievo tenendo tutto e tutti sotto controllo, ora tutto gli sfuggiva
di mano, senza potere porre rimedio. Cercavo di sostenerlo dicendogli:
“passerà, è un po’ di stanchezza!” Non serviva a niente!
Ecco la sentenza: Demenza Alzheimer.
Mi è crollato il mondo addosso! Ho dovuto prendere in mano le
redini della famiglia. È successo di tutto!… ed io ero sola…, quel
compagno tanto amato e tanto disponibile stava perdendo le sue
capacità più elementari
Il dolore mi ha sconvolta: non riuscivo ad accettare la realtà con
questa nuova persona che mi ritrovavo accanto, non conosco
mai i suoi disagi, i suoi dolori, le sue angosce o le sue gioie perché
non è in grado di comunicarle. La sua mente è popolata da persone
e fatti non esistenti, che lo portano in un mondo tutto suo,
ove diventa impenetrabile la comprensione di quanto sta succedendo.
Ci troviamo di fronte ad una completa incapacità di dialogare.
Il tutto scatena in lui una reazione di aggressione verbale
rifiutando anche l’aiuto materiale indispensabile.
Ecco che l’assistenza amorosa si tramuta in una lotta psicologica
per me con tutte le sue conseguenze: depressione, esaurimento,
stress e tanto dolore.
Ah! Se la patologia non fosse stata Alzheimer!… Certamente il
nostro bel rapporto sarebbe continuato, sentendoci sempre più
uniti attraverso la comunicazione, i gesti, i sentimenti ed il comprenderci
sapendo sempre di essere l’uno dell’altro, invece…
Mi manca tanto il tutto!
Mi manca tanto la sua compagnia
RITA D’AMORE*
Socio AIMA Napoli