Napoli, 21 Settembre 2001

VIII GIORNATA MONDIALE DELL’ ALZHEIMER

21 SETTEMBRE 2001

Giornata Mondiale dell’Alzheimer

Per non dimenticare chi dimentica…….Aiutaci ad aiutarti

 

L’A.I.M.A, a fianco delle famiglie colpite dalla malattia d’Alzheimer,in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer, si fa oggi promotrice di una petizione, per sostenere i diritti delle persone affette d’Alzheimer e da malattie croniche invalidanti e per le quali non esistono servizi d’assistenza adeguati.

Attualmente, si calcola che i malati affetti da malattia d’Alzheimer (A.D.) nel mondo industriale siano circa 20 milioni e saranno 34 milioni nel 2025; in Italia una stima molto recente parla di circa 600mila malati di cui il 10% solo nella Regione Campania.

Da alcuni dati recenti è emerso che i costi socioeconomici relativi alle sole demenze d’Alzheimer si aggirano intorno ai 10.000 miliardi per raggiungere nell’anno 2.038, secondo le proiezioni ISTAT, i 18.800 miliardi con una percentuale dell’80% di costi diretti a carico del S.S.N.

Tale cifra va chiaramente innalzata del 25%, se si considerano anche le demenze non Alzheimer.

Ai costi diretti vanno aggiunti poi quelli indiretti che generalmente superano del 200-250% i costi diretti.

Quest’ultimi, sono sostenuti soprattutto per l’acquisto di farmaci, per l’accudimento, per le ore lavorative perse dai familiari o per il pensionamento anticipato etc.

 Tutto ciò è conseguenza di una mancata rete di servizi  che molto spesso porta ad affrontare come sanitario ciò che è sociale attraverso costose prestazioni sanitarie quali ospedalizzazioni improprie e terapie inopportune.

Oggi mancano totalmente forme d’assistenza specifica sia nel campo sanitario sia nel campo sociale. Non vi è Assistenza Domiciliare, né Centri Diurni, né Strutture Residenziali adeguate.

Va inoltre evidenziato che il paziente con malattia d’Alzheimer, quando si rivolge ad una struttura ospedaliera per patologie intercorrenti come una polmonite, una malattia infettiva, un disturbo cardiocircolatorio e/o gastrointestinale non trova un’adeguata disponibilità al ricovero, a causa dei disturbi comportamentali associati alla malattia.  Ancora, il percorso da seguire per l’ottenimento di prestazioni quali l’assistenza specifica, protesica e/o del riconoscimento dell’invalidità, dell’accompagnamento e altre ancora, è lungo e tortuoso, molto spesso frustrante, umiliante ed offensivo per il malato ed i loro familiari.

Il peso di tutto ciò ricade unicamente sulle spalle delle famiglie, le quali sono le seconde grandi vittime di queste malattie alle quali é impedito vivere…………

I nostri ammalati sono persone che vanno seguite 24 ore su 24: piano piano cominciano a dimenticare le cose, i luoghi a loro familiari e le persone a loro care.

Dimenticano il gas acceso, dimenticano di aver mangiato e ripetono in modo ossessivo le stesse cose. 

Non ricordano più nulla, più nessuno, neanche il loro nome.

 Con il tempo diventano irritabili, tendono al vagabondaggio, alterano il ritmo sonno/veglia e molto spesso assumono atteggiamenti sempre più strani ed incomprensibili agli occhi di chi gli è accanto.

Nella nostra Regione, attualmente, la gestione politica di settori importanti è affidata a donne la cui sensibilità nei confronti di tali problematiche ci é stata  già ampiamente dimostrata.

E’ a loro che noi chiediamo l’attivazione di una rete di servizi adeguati ed il nostro pieno coinvolgimento nell’individuazione della diagnosi e nella programmazione degli interventi a favore dei nostri malati affinché si possa ridare dignità e qualità di vita al malato e alla sua famiglia la quale è stanca di sopportare un peso non più sostenibile.

 Noi vorremmo dar vita a un desiderio ma ci occorre la solidarietà e l’aiuto di tutti quanti Voi affinché esso possa crescere giorno dopo giorno insieme a Noi.

Aiutaci ad aiutarti per la conquista dei tuoi diritti con una firma

                                                                                                                                      Grazie

                                                                                                                                 Il Presidente

                                                                                                                             Caterina Musella